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Come si svolge l’esame per la patente B? Guida dalla teoria alla pratica

Indice

Come si svolge l’esame per la patente B? È una delle domande più cercate in rete dai giovani aspiranti patentati alle prese con la scuola guida. Ci si chiede se l’esame per la patente di guida è difficile, quanto dura, quali sono le domande della teoria e, soprattutto, cosa prevede la prova pratica.

In questo articolo spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sull’esame per la patente di guida b: teoria, pratica, cosa fare in caso di bocciatura e quali sono le possibilità per fare ricorso.

Quante sono le domande dei quiz per l’esame per la patente B?

L’esame di teoria della patente B è composto da 40 domande a quiz: viene superato con un numero di risposte errate minore o pari a 4; dal quinto errore in poi è prevista la bocciatura. L’esame dura 30 minuti e va sostenuto dal pc messo a disposizione nell’aula in cui si svolge il test.



In autoscuola, oltre alle lezioni teoriche, si simulano le prove d’esame teorico con gli esperti che seguono gli allievi durante tutto il percorso di formazione e di preparazione agli esami per la patente B.

Come prepararsi all’esame di teoria per la patente B?

Per prepararsi all’esame di teoria della patente B, occorre acquistare un manuale teorico con quiz per l’esame per le Categorie A e B e relative sottocategorie. All’interno vi sono delle simulazioni di prove di esami teorici che potete sostenere per verificare di volta in volta la vostra preparazione. Anche su Internet è possibile fare i quiz per la patente B: online ci sono portali dedicati alle domande dell’esame teorico per la patente automobilistica che vengono aggiornati con le ultime novità legislative che riguardano il Codice della Strada. L’esame di teoria della patente B viene superato con un numero di risposte errate minore o pari a 4; dal quinto errore in poi è prevista la bocciatura.

Esame teoria patente b: quando si può fare?

Si può fare l’esame di teoria anche il giorno dopo il compimento del diciottesimo compleanno, ma bisogna sempre attendere almeno una settimana per poterlo fare per via delle iscrizioni e delle altre prassi burocratiche. Soltanto dopo aver superato l’esame di teoria per la patente B, si potrà avere il foglio rosa con il quale ci si prepara all’esame pratico, che si potrà provare a sostenere dopo un mese e un giorno.

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Se all’esame di teoria per la patente B viene bocciato, il candidato può ripeterlo fino a un massimo di due volte. In caso di esito sfavorevole al primo tentativo, avrà dunque a disposizione una chance accessoria, avendo cura di restare nei sei mesi di validità della marca operativa. Tra la prima prova e la eventuale seconda prova dovranno trascorrere non meno di trenta giorni.

Esame pratico patente B: cosa c’è da sapere

Non solo guida dell’automobile: l’esame pratico per la patente B prevede anche una valutazione sulla conoscenza delle normative, da parte del candidato, in materia di guida sicura e di controllo del veicolo prima di mettersi alla guida. Ebbene sì: bisogna studiare bene la teorica, perché anche durante la pratica l’esaminatore potrebbe fare delle domande, oppure scorgere delle dimenticanze o dei comportamenti inopportuni da parte di chi si sta mettendo al volante. Quali? Ne elenchiamo alcuni prima di vedere quali sono le tre fasi dell’esame pratico per la patente B.

Il candidato, solo per portare alcuni esempi, deve:

  • Saper controllare lo stato delle gomme o il livello dell’olio;
  • Essere in grado di valutare a vista lo spessore del battistrada;
  • Saper attivare i proiettori abbaglianti;
  • Verificare la corretta chiusura del portabagagli.

Questi esempi sono solo alcuni degli aspetti che rientrano nella fase 1 dell’esame pratico per la patente di guida B. vediamo insieme cosa prevedono le tre fasi.

  1.  fase 1: Verifica sulle capacità del conducente a prepararsi a una guida sicura. Con i punti che abbiamo elencato in precedenza, abbiamo mostrato quali sono le buone norme prima di mettersi alla guida, ovvero la verifica del veicolo e della strumentazione prima di mettersi a guidare. Ma tra le capacità del conducente, figurano anche – tra le altre cose – il regolare gli specchietti ed il sedile, la verifica del funzionamento delle segnalazioni luminose oppure se si è in possesso del ruotino di scorta;
  2. fase 2: Manovre. Parcheggi, inversione a U, retromarcia e altro, rientrano nelle manovre automobilistiche che bisogna saper fare per avere la patente di guida di tipo B. Gli errori da non commettere sono: lo spengimento del motore, il non saper “caricare” il volante a dovere quando si deve uscire da un parcheggio, il toccare il marciapiede con lo pneumatico, specialmente quando si parcheggia in retromarcia;
  3. fase 3: Guida nel traffico. In questo caso, si valuta l’attenzione, la prudenza e la conoscenza delle precedenze da parte del candidato. Anche le distanze sono fondamentali. Insomma, ci si attende dal futuro automobilista una guida attenta, prudente e coscienziosa.

Come fare ricorso in caso di bocciatura

E se l’esaminatore boccia dopo domande inopportune o che sono ritenute al di fuori di quelle previste nei manuali teorici per il conseguimento della patente B? Accade di rado, ma c’è un modo per fare ricorso: in caso di bocciatura, oltre al tribunale amministrativo regionale (TAR), è possibile rivolgersi alla Motorizzazione civile con un ricorso gerarchico da presentare alla Direzione Generale Territoriale da cui proviene l’esaminatore ha proceduto alla bocciatura. In tal caso, i ricorsi devono essere presentati preferibilmente all’ufficio e/o sezione competente per territorio di svolgimento dell’esame.

Niente paura! Rivolgiti alla nostra autoscuola

Dopo aver letto questo articolo hai un po’ di timore? Nessuna paura: la nostra autoscuola a Collegno ti metterà in guardia insegnandoti come si guida una automobile in sicurezza e senza l’ansia di essere bocciati all’esame per la patente B. La nostra scuola guida si trova a Collegno, in corso Francia n° 177, a due passi da Grugliasco. Contattaci subito e iscriviti da noi!

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